Le due misure, riviste entrambe rispetto alla legge in vigore per il 2021, passeranno dopo Natale alla Camera, che probabilmente apporrà la fiducia. Secondo Centemero (Lega), saranno possibili 25-30 quotazioni di pmi nel 2022 grazie anche alla crescita dell'ItaliaLe due misure, riviste entrambe rispetto alla legge in vigore per il 2021, passeranno dopo Natale alla Camera, che probabilmente apporrà la fiducia. Secondo Centemero (Lega), saranno possibili 25-30 quotazioni di pmi nel 2022 grazie anche alla crescita dell'Italia
La notte ha portato consiglio in Commissione Bilancio del Senato, che ha trovato, secondo quanto risulta a milanofinanza.it da fonti politiche, un accordo su due temi importanti: da un lato il bonus quotazioni per il 2022, dall'altro maggiori incentivi sui Pir alternativi, i piani individuali di risparmio che investono nelle pmi quotate e non.
Le piccole e medie imprese che si quotano a partire dal prossimo anno dovranno fare i conti con una legge modificata. I nuovi termini del bonus Ipo vede il tetto scendere dagli attuali 500mila a 200mila euro. La copertura del Mef cala poi dai 30 milioni dell'anno in corso a 5 milioni di euro il prossimo. L'emendamento è così ricomparso nella legge di Bilancio grazie all'intervento della Lega.
Roberta Ferrero e Alberto Bagnai (senatori del Carroccio) e Giulio Centemero, responsabile dell'unità Mercati del partito, hanno portato avanti la proposta che favorisce la quotazione delle piccole e medie imprese a Piazza Affari. "Il plafond è ridotto rispetto al passato, ma alcuni consulenti finanziari che abbiamo consultato ci hanno spiegato che in ogni caso, grazie anche alla ripresa del Pil, 25-30 operazioni si possono comunque fare il prossimo anno", spiega Centemero a milanofinanza.it.
Intanto, le piccole e medie imprese che hanno sostenuto le spese per quotarsi in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro della Ue o dello Spazio economico europeo, possono presentare ancora domanda per la concessione del credito d’imposta sulla quotazione per le spese sostenute nel 2021. Il bonus è pari al 50% delle spese di consulenza sostenute, fino a un massimo di 500mila euro. Il termine ultimo per l’inoltro delle domande è fissato al 31 marzo 2022.
Per quanto riguarda invece i Pir alternativi costituiti dal 1° gennaio di quest'anno, la legge di Bilancio 2021 ha introdotto un credito d'imposta pari alle eventuali minusvalenze derivanti dagli investimenti qualificati effettuati entro il 31 dicembre 2021, a condizione che questi ultimi siano stati detenuti per almeno cinque anni. Il credito d'imposta è suddivisibile in dieci quote annuali di pari importo nelle dichiarazioni dei redditi a partire da quella relativa al periodo d'imposta in cui le componenti negative si considerano realizzate. Va effettuata una compensazione fiscale.
La novità della legge di Bilancio 2022, approvata ieri notte in Commissione Bilancio del Senato, è che il disegno di legge amplia la base sulla quale potrà essere applicato il beneficio fiscale a 40mila euro all'anno, dai precedenti 30mila euro e fino ai 200mila euro all'anno, dai precedenti 150mila euro. Le minusvalenze vanno spalmate tuttavia in 15 anni e non più in 10.
La Commissione ha dato il via libera anche all'aumento dal 3% al 5% del limite per la partecipazione nel capitale della Banca d'Italia. Per Michele Anzaldi (Italia Viva), che ha portato avanti la tematica, si tratta di una "boccata d'ossigeno per l'economia". Grazie a questo emendamento "ci saranno 500 milioni di euro in più a disposizione di imprese e famiglie per investimenti, sostegno al credito e prestiti", ha scritto su Facebook il deputato.
A questo punto gli emendamenti dovrebbero passare alla Camera dopo Natale, indicativamente il 27 e 28 dicembre, in attesa che sia apposta la fiducia, grazie anche al fatto che il bonus ha ricevuto il via libera della Commissione Bilancio e ha quindi trovato maggioranza e opposizione concordi.
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